mercoledì 17 marzo 2010

ALCUNI DATI SULLA SICUREZZA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI

I tagli di Gelmini e Tremonti, coperti dalla retorica dei fannulloni, vanno a colpire anche il settore della sicurezza degli edifici scolastici, malmessi oltre l’inverosimile.




NEL 20% DELLE SCUOLE GLI ESTINTORI NON SONO IDONEI


NEL 70% NON ESISTE UN SISTEMA D’ALLARME


NEL 50% GLI IMPIANTI ELETTRICI SONO INADEGUATI O INSICURI


NEL 15% I SERVIZI IGIENICI PRESENTANO GRAVI CARENZE STRUTTURALI


NEL 60% L’IMPIANTO TERMICO NON E’ CONFORME ALLE NORMATIVE LEGISLATIVE


NEL 70% MANCA UN SISTEMA ORGANIZZATO DI VIE DI FUGA



Questa situazione è tale da molti anni, ed i tagli non potranno che aggravarla. E’ora di mobilitarsi, prima di farlo quando (come al solito in Italia) ci scappa il morto.

martedì 16 marzo 2010

IL PRECARIATO: CUI PRODEST?

IL PRECARIATO: CUI PRODEST?

AI DOCENTI?

Sembra ormai quasi una tappa inevitabile nell'iter personale di ciascun insegnante, un periodo più o meno lungo, probabilmente lunghissimo: quasi si trattasse di una “gavetta” necessaria per accedere a chissà quali livelli stipendiali, chissà quali qualifiche, chissà quali prestigiosi e remunerati incarichi. Nulla di tutto questo. Si fa la fila, scarpe rotte eppur bisogna andar, per anni interminabili, nell'attesa semplicemente di un'assunzione che non sia “da- settembre-a-giugno-e-poi-chissà”, che possa consentire di contare su uno stipendio sicuro, di fare progetti. Si vive appesi allo scorrimento delle graduatorie, si collezionano master, titoli e titoletti che diano punteggio, neanche fossimo al supermarket dell'istruzione. E ci si sente inevitabilmente sviliti. SONO ANNI CHE VENGONO LETTERALMENTE RUBATI, dal momento che non equivalgono ad una sorta di “apprendistato”, essendo migliaia di docenti in passato entrati in ruolo tramite concorso senza aver fatto neppure un'ora da precari. Giustamente: la laurea e l'abilitazione (il concorso prima, la SSIS poi) dovrebbero essere la condizione necessaria e sufficiente per poter essere assunti.

AGLI STUDENTI?

Stando alla loro opinione, NON ESISTE NULLA DI PIÙ DESTABILIZZANTE DEL CONTINUO CAMBIO DEGLI INSEGNANTI, dei salti annuali da un metodo all'altro, dei continui cambiamenti dei punti di riferimento. Lo ripetono quotidianamente.
Si fa un gran parlare del generale peggioramento della scuola, si citano i risultati deludenti degli studenti italiani secondo presunte rilevazioni oggettive, si lamentano le rovinose cadute sotto il profilo disciplinare...CI SI È MAI CHIESTI SE, per esempio, PROPRIO QUESTA MANCANZA ASSOLUTA DI CONTINUITÀ NON SIA ALLA BASE DEL TANTO LAMENTATO ABBASSAMENTO DI LIVELLO QUALITATIVO?
Il precariato dei docenti, infatti, colpisce tutti gli studenti italiani. Con un 15% di insegnanti precari, ciascuno studente è destinato ad avere avvicendamenti forzati nelle docenze.
Inoltre, va considerato il fatto che LA DISTRIBUZIONE DEI PRECARI NON È OMOGENEA e quindi vi sono sezioni e, a volte, intere scuole (soprattutto di provincia) che si reggono quasi integralmente sul lavoro di personale a tempo determinato.
La situazione è particolarmente grave per gli studenti con bisogni educativi speciali, che avrebbero ancor più diritto a docenti di sostegno stabili, mentre i precari sono circa la metà del totale.


...ALLORA PER CHI È CONVENIENTE UN SISTEMA CHE NUOCE SIA AI LAVORATORI SIA AGLI UTENTI DELLA SCUOLA?

Chiaramente per il governo. Lo sfruttamento massiccio dei lavoratori precari nella scuola CONSENTE DI RISPARMIARE allo Stato, assumendo solo personale strettamente necessario per il tempo strettamente necessario, senza pagare il periodo estivo e gli scatti di anzianità.
La condizione sempre più selvagge dell'universo precario consentono di proporre incarichi indegni di tale nome, con cattedre spezzate su più scuole, spesso senza puntualità nella retribuzione e a volte senza nemmeno la garanzia della stessa in tempi accettabili.

Inoltre, i suddetti meccanismi malati della precarietà arricchiscono consorzi interuniversitari che propongono master di dubbio livello e corsi di perfezionamento a pagamento.


IL PRECARIATO E I TAGLI

Il personale precario è anche quello che subisce l'effetto delle sforbiciate al bilancio di Tremonti &c.
I tagli al personale, infatti, riguardano i docenti precari a cui, a fronte del mancato rinnovo del contratto, non viene garantito altro che l'inserimento in una ulteriore graduatoria, detta “prioritaria”.


QUALCHE CIFRA...

Nell'anno scolastico 2008/2009 i docenti precari, pari al 15,66% del totale, erano 130.835, cioè 36.380 in più rispetto al 2001/2002.
Nel frattempo, i docenti di ruolo sono scesi di 29.302 unità. La situazione è particolarmente grave nella scuola secondaria di primo grado (quasi il 21% di docenti precari) e di secondo grado (18%).
Per quanto riguarda il sostegno, i docenti precari sono il 43,80% del totale.

Con la scusa della Scuola Europea una pioggia di milioni pioverà sul comparto edile parmense….

Con la scusa della Scuola Europea una pioggia di milioni pioverà sul comparto edile parmense….

Il centro destra ed il centro sinistra a livello nazionale, si stanno trovando d’accordo per spendere ben 26milioni 923mila euro per dare una nuova sede ad una singola scuola, denominata prima “Scuola per l’Europa di Parma”, successivamente “Scuola Europea”.
La cifra la si desume dalla delibera Cipe del 26 giugno 2009, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 5 febbraio 2010, la quale statuisce persino che la somma potrà avere “una lievitazione el 15%”, potendo così arrivare fino a 31 milioni di euro.
Dalla stessa delibera del Cipe si apprende che parte di questi finanziamenti sono stati attinti dal Fondo per le aree sottoutilizzate, ed in particolare dalle disponibilità esistenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
L’accordo centro sinistra – centro destra è chiaro dal momento in cui il Comune e la Provincia(centro sinistra), il 9 novembre del 2007, hanno firmato una convenzione, per la realizzazione del cantiere nella zona del Campus con la quale si è anche convenuto che l’opera fosse realizzata dal Comune.
Il progetto prima di essere realizzato dovrà essere approvato dalla Provincia
Inoltre va ricordato che parte dei soldi fino ad oggi erogati sono stati messi a disposizione anche dal Ministero della Pubblica Istruzione, lo stesso che non paga gli stipendi a molti docenti e che riduce le spese per le pulizie del 25%.
Lo scorso luglio l’ispettore del Miur Raimondo Muraro fu inviato a Parma per annunciare al sindaco che erano stati erogati 6,374milioni dal Miur, mentre per la Scuola Eropea altri 1,7 milioni sono stati assegnati all’Ufficio Scolastico Regionale, che evidentemente concorrerà alla spesa.



Della spesa prevista per adesso sono stati erogati:
4,6 milioni già incassati dal Comune, deliberati negli anni 2007 e 2008
- 1,7 milioni nell’anno 2009 già assegnati all’Usr Emilia Romagna
-569 mila euro come da nota protocollata dal Ministero il 24 giugno 2009
- 8,360 milioni deliberati dal Cipe il 26 giugno 2009 che ha recepito la proposta del Ministero delle Infrastrutture
- 6,374 milioni come parte dello stanziamento previsto per l’anno 2010 da residui di fondi ministeriali.

Mentre tutta la Pubblica istruzione italiana soffre di un taglio di risorse epocali: 8 miliardi di euro in tre anni, con tutto quello che ne consegue in termini di riduzione della qualità del servizio ed in termini occupazionali, con ben 131mila 900 posti di lavoro da sopprimere in tre anni, loro fanno questo.
Usiamo la metà di questi soldi per mantenere inalterato l’organico degli insegnanti nelle scuole di Parma e provincia!

Salvatore Pizzo
Maestre e Maestri, autoconvocati, di Parma e provincia

giovedì 21 gennaio 2010

ASSEMBLEA PUBBLICA PROVINCIALE PARMA 2010







IL COMITATO IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA DI PARMA PROPONE A TUTTE E TUTTI GLI INTERESSATI L'INDIZIONE DI UNA ASSEMBLEA PUBBLICA PROVINCIALE, DA TENERSI NEL MESE DI FEBBRAIO, CHE AFFRONTI LA QUESTIONE DEI TAGLI ALLE RISORSE DESTINATE ALL'ISTRUZIONE PUBBLICA E DECIDA INIZIATIVE COMUNI PER CONTRASTARE IL PROGRESSIVO SMANTELLAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA E DI QUALITA'. PER ADESIONI SCRIVERE A cdsppr@gmail.com

mercoledì 20 gennaio 2010

VOLANTINO PER IL PRESIDIO DI SABATO 23 GENNAIO 2010 A PARMA

Finanziaria 2010: il Senato ha licenziato definitivamente il disegno di legge


Il 22 dicembre il Senato ha licenziato definitivamente il disegno di legge finanziaria 2010. Non è cambiato nulla rispetto a quanto approvato dalla Camera.
Il 22 dicembre il Senato ha licenziato definitivamente il disegno di legge finanziaria 2010. Non è cambiato nulla rispetto a quanto approvato dalla Camera. I tagli previsti per Scuola, Università e Ricerca dal disegno di legge approvato nel mese di settembre dal Consiglio dei Ministri sono in sostanza tutti confermati. Solo poche cose sono cambiate.
Nel passaggio dal Senato alla Camera sono stati messi a disposizione del bilancio del MIUR ulteriori 28 milioni: 2 per la scuola primaria, 4 per le scuole non statali, 7 per l'università e 15 per la ricerca.
Nel passaggio dalla Camera al Senato il taglio previsto di 678 milioni al fondo per il funzionamento dell'università è stato ridotto mediante 400 milioni provenienti dallo scudo fiscale. Per le scuole non statali sono arrivati poi altri 130 milioni sempre provenienti dallo scudo fiscale.
Il MIUR avrà a disposizione 150 milioni in più rispetto al 2009, solo per effetto dei 530 milioni provenienti dallo scudo fiscale, risultato di un aumento di 540 milioni e una riduzione di 390. In particolare il fondo per il funzionamento delle scuole è stato ridotto di 230 milioni, mentre quello per il funzionamento delle università è stato ridotto di 278 milioni.

da retescuole.it
Milano, 23 dicembre 2009

TAGLIO INSEGNANTI DI SOSTEGNO TORNA LA CLASSE DIFFERENZIALE










Da quest'anno, con i tagli della riforma Gelmini, bambini e ragazzi diversamente abili hanno perso la metà dei loro diritti: ore di sostegno, assistenza inesistente, accesso allo studio negato. Per uno studente diversamente abile ogni ora tagliata è un salto all'indietro, ogni insegnante che se ne va un trauma psicologico. Hanno dai 4 ai 18 anni, hanno disabilità diverse, abitano in ogni luogo d'Italia e sono in aumento. Parliamo di studenti disabili, vittime del taglio degli insegnanti di sostegno, in una scuola senza più fondi, dove spesso non c'è più nessuno che accompagni o sorvegli lo studente con handicap, e dove anche 5 o 6 alunni disabili vengono concentrati in una sola classe...IL RITORNO DELLE CLASSI DIFFERENZIALI!
I dati 2009/2010 segnalano un taglio di circa 500 insegnanti di sostegno con un aumento però di oltre 4000 ragazzi disabili, ciò significa che la maggioranza degli alunni che ieri aveva diritto a 18 ore di sostegno a settimana, oggi ne ha 9. Le conseguenze di ciò sono disastrose: classi con addirittura 6 ragazzi con seri handicap (mentre per legge non dovrebbero essere più di 2), classi in cui difficilmente si lavora in maniera proficua, classi in cui nessuno apprende in serenamente. Conseguenze di ciò sono i tanti ricorsi di famiglie che chiedono che per i loro figli vengano ripristinate le ore di lezione legittime.
Tante le storie in un paese che è uno degli Stati d'Europa che destina meno risorse alla cura e allo sviluppo delle persone con handicap. Tante le storie di insegnanti di sostegno che quest'anno hanno perso il posto. Tante le storie di alunni disabili che cambiano insegnante ogni anno e, non abituandosi al cambio, perdono i risultati ottenuti in precedenza.
Ci si chiede: “Ma che Stato è questo che punisce i più deboli?”.

di Maria Novella De Luca

dal quotidiano Repubblica 18/11/2009